Chiesa Madre


La Chiesa Madre di Mandanici è ubicata nella parte bassa del centro storico rispetto alla Rocca, ossia la parte più alta del paese. E' un edificio di vetusta origine: è probabile che risalga al XII secolo, periodo della conquista normanna, tuttavia il documento più antico che ne attesta l’esistenza risale al XIV secolo. 
La chiesa è a pianta basilicale con transetto, che non fuoriesce perimetralmente rispetto al corpo delle navate e con abside quadrangolare. L’edificio, dunque, presenta tre navate distinte da tre colonne con capitelli di ordine tuscanico, che reggono archi a tutto sesto. 
Dal punto di vista artistico si presenta come un edificio tardorinascimentale: la facciata risale  al  XVII – XVIII secolo, anche se conserva una severa e robusta impostazione romanica, tipicamente medievale; gli interni sono riccamente impreziositi da stucchi barocchi e rococò risalenti tra il 1696 e il 1711; di pittorica bellezza è il tetto a capriate lignee, mirabilmente intarsiato a cassettoni ottagonali e rosoni lignei uno diverso dall’altro. 
Di grande rilevanza, oltre ai preziosi marmi degli altari laterali, è l’altare maggiore in marmi policromi ultimato nel 1767, che fonde in sé equilibrio e compostezza, slanciandosi armoniosamente verso l’alto. Tra le opere d’arte la tela di Santa Domenica, patrona del Paese, dipinta da Giuseppe Paladino nel 1768 nonchè un affresco della Crocifissione con annesso Crocifisso in cartapesta del 1686 attribuito a Giacomo Tuccari riportato alla luce e all'antico splendore nel 2000. Di particolare rilievo è la tavola di scuola antonelliana della Madonna del Canestro risalente alla fine del XV secolo, attribuita al messinese Girolamo Alibrandi, oggi riportata su tela da un magistrale intervento di restauro eseguito negli anni '70 del secolo scorso. 
La leggiadria del Rococò e l’estatico equilibrio dell’altare posto nell’abside tendono ad alleggerire lo scheletro romanico del Duomo, che insieme alle opere d’arte che custodisce rappresenta il meglio che il nostro patrimonio può offrire. 
Il campanile del Duomo, considerato come edificio a parte dalle autorità competenti, presenta una pianta quadrangolare e si innalza su un arco a tutto sesto in tre piani. La sommità dell’ultimo piano è coronata da una cuspide a pianta ottagonale: il motivo dell’ottagono nell’antica simbologia cristiana rappresenta l’ottavo giorno dopo il quale Cristo, risorgendo, salva l’umanità. La cuspide in ognuno dei lati presenta due ordini di fori e al vertice è sormontata da una sfera in rame con croce  e bandiera segna vento. Quasi a continuare gli angoli della pianta quadrangolare si ergono ai lati della cuspide quattro pinnacoli che slanciano ulteriormente l’intero edificio. Nell'ultima cella campanaria vi è, tra le altre, la campana "a longu", voluta dai mandanicesi nel 1808 e raffigurante Santa Domenica, San Francesco di Paola e la Madonna Odigitria, che sancisce con il suo suono caratteristico i giorni di festa.

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